Il suo libro La mia invenzione (Edizioni Corsare) e soprattutto il suo modo unico di giocare con le parole ci hanno particolarmente colpito, e nonostante i tanti impegni è riuscita a dedicarci un po’ di tempo: parliamo di Silvia Vecchini, e delle sue riflessioni sui bambini e il tema del silenzio.
CI RACCONTI COME È NATA L'IDEA DI QUESTO LIBRO "CELEBRATIVO" DEL SILENZIO?
L'idea di questo libro è nata entrando in una classe dove una brava insegnante aveva proposto ai bambini la lettura di una pagina di Tiziano Terzani sul silenzio (lo racconto qui: http://laparolamagica.blogspot.it/…/…/la-mia-invenzione.html). Certo, non soltanto da questo incontro fortunato dato che da tanto riflettevo sul tema del silenzio e mi sorprendevo a osservare quello dei bambini. Sì, perché il gioco silenzioso dei bambini è una delle meraviglie del mondo. Parlano a mezza voce, muovono personaggi, macchinine, creano percorsi, scenari in cui tutto si muove ed è vivo, cambiano, rimescolano tutto, ricominciano. Il momento del silenzio è fecondo, creativo, importantissimo. Quando mi capita di assistere a questo momento così denso e leggero al tempo stesso, mi muovo con calma, accosto porte, spengo aggeggi che possano disturbare. Credo che il silenzio vada offerto e difeso mentre sono tante le volte che i bambini lo sentono come un'imposizione o una minaccia. Per questo ho voluto che nel libro fosse un'invenzione della protagonista. Mi piaceva che la bambina fosse alle prese con questa invenzione e ne riepilogasse le caratteristiche, una sorta di libretto delle istruzioni per chi a sua volta la volesse provare.
COME TI IMMAGINI LA LETTURA DEL LIBRO IN FAMIGLIA?
Una lettura sottovoce, stretti vicini, seguendo gli indizi che portano a questa invenzione misteriosa, sciogliendo solo alla fine la sorpresa. Una seconda lettura, una terza per legare il silenzio e i suoi poteri straordinari alle immagini sospese di Maria Girón.
QUALI SONO LE SFUMATURE DI TESTO E IMMAGINI CHE TI SEMBRA COLPISCANO DI PIÙ I PICCOLI LETTORI?
Credo siano gli scarti, il fatto che non si nasconda che il silenzio ha dei lati taglienti e scuri (il muro del litigio, la paura del buio) o così meravigliosi da suscitare grandi domande improvvise come ad esempio il silenzio sotto le stelle. Ma anche le tavole in cui i due fratelli sono vicini, sembra quasi di sentirli sussurrare qualcosa da un momento all'altro.