Una rivoluzione culturale per cambiare il mondo dell’editoria per bambini attraverso un modo nuovo di concepire l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità: così i suoi ideatori parlano del bellissimo progetto “Usciamo dal bozzolo”, da cui è nata la prima casa editrice per bambini gestita da persone con disabilità psicomotorie, Il Brucofarfalla.
Abbiamo avuto il piacere di intervistare uno dei cofondatori, Federico Valerio, e gli abbiamo fatto qualche domanda sul primo libro appena pubblicato dalla casa editrice, Piero e il brucofarfalla, illustrato da Simona Binni. Grazie Federico!

CI RACCONTI COME E’ NATA L’IDEA DEL LIBRO E DELLA CASA EDITRICE?
Il progetto è frutto della collaborazione tra La Lampada dei Desideri, un'associazione di volontariato italiana che lavora per l’inclusione sociale delle persone con disabilità, e 11Radio, network che si occupa di comunicazione sociale. Tutto è iniziato con un laboratorio di scrittura collettiva e la pubblicazione di un primo audiolibro: volevamo dimostrare che le persone con disabilità mentale e motorie non sono impossibilitate a fare lavori intellettuali.
A spingerci a guardare oltre sono stati proprio i ragazzi, con il loro entusiamo ed il loro impegno: durante un incontro di presentazione uno dei nostri ragazzi ad un certo punto si è arrabbiato ed ha cominciato a dire “Questo non è un gioco! Non è un gioco!” Ci siamo resi conto che spesso quando si presentano progetti legati al mondo del sociale si è accolti con compassione ma senza che realmente se ne prenda in considerazione la serietà: noi invece cerchiamo rispetto per l’impegno profuso ogni giorno e riconoscimento per la qualità del nostro lavoro. Dal laboratorio di scrittura è nato il testo di Piero e il brucofarfalla e abbiamo lanciato una campagna di crowdfunding per trasformare quest’avventura in una filiera editoriale, rendendo possibile la creazione di una casa editrice per bambini gestita da persone con disabilità con l’affiancamento di professionisti del settore.

CI RIASSUMI IN DUE PAROLE IL LIBRO E IL SUO SIGNIFICATO?
È la storia del piccolo Piero, che di notte sogna di vivere una vita “vera”: nuotando, camminando, prendendo lo scuola bus da solo. Finché un giorno, finalmente, riesce a vedere schiudersi quel “bozzolo” di protezione in cui la famiglia lo aveva chiuso per eccesso d’amore e protezione, e ad iniziare il suo cammino alla scoperta del mondo. Diamo voce alle speranze e i sogni di un bambino con disabilità che vuole vivere in pieno la sua vita, e ci è venuta in mente questa figura metaforica del “brucofarfalla”, un animale con la tenerezza del bruco e la leggerezza della farfalla, per racchiudere il senso della sua rinascita fuori dalle mura e dalle cure domestiche.

A CHI NE CONSIGLIERESTI LA LETTURA?
E’ un libro per bambini, per sensibilizzare i piccoli lettori sul tema della disabilità, ma è pensato anche e soprattutto per i genitori: la lettura dell’albo come momento di condivisione ma anche di riflessione, di preparazione al distacco dai figli, anche quelli con disabilità, aiutandoli ed incoraggiandoli ad aprirsi al mondo, ad uscire dal bozzolo di eccessiva cura e protezione in cui spesso sono confinati.

COME SI E’ SVOLTA LA COLLABORAZIONE CON SIMONA BINNI?
Simona l’abbiamo scelta e fortemente voluta: ci conosceva e conosceva già il progetto, e soprattutto ci sembrava che il suo tratto, dall’impronta molto “romantica”, avrebbe potuto interpretare pienamente l’atmosfera che avevamo pensato per la storia. Si è impegnata al meglio, a cominciare dallo studio minuzioso dei bozzoli e le farfalle… E il risultato è stato bello proprio come ce lo aspettavamo!

http://www.lalibreriadeibambini.it/…/piero-e-il-brucofarfal…